![](http://www.qlibri.it/images/stories/jreviews/_limprevedibile-viaggio-di-harold-fry-1348532400.jpg)
L'imprevedibile viaggio di Harold Fry è forse la storia più "strana" - senza finire nel paranormale, - che abbia letto nell'ultimo anno.
è un romanzo in cui succede veramente poco: Harold cammina, soffre, conosce persone, incontra per la prima volta in vita sua "la gente", ma non ci sono grandi avvenimenti che portano svolte impreviste nella trama. Il viaggio di Harold ha un inizio e una fine. E noi lo accompagniamo.
La cosa più bella di questo romanzo è sicuramente lo stile dell'autrice, Rachel Joyce. L'autrice indaga fino in fondo non solo i pensieri di Harold, ma anche la sua fisicità, il suo essere uomo di carne e sangue. Harold cammina, e ha le vesciche. E tutte le sere lava gli stessi vestiti col detersivo in polvere, e poi li mette ad asciugare sul termosifone. Dopo un po', invece, non li lava più, perché inizia a dormire per strada. La Joyce descrive tutto questo con chiarezza, ma anche con delicatezza ed eleganza: non c'è mai attenzione per il particolare disgustoso, o grottesco. Harold è un gentiluomo, e l'autrice è gentile con lui.
Oggetto principale del romanzo è la storia di Harold, di cui veniamo a conoscenza man mano lui procede nel suo viaggio. Ci sono parallelismi significativi, tra i due piani, presente e passato. Mentre comincia a ricordare la degenerazione di David, da figlio perfetto a... figlio meno perfetto (voglio evitare spoiler!) anche Harold comincia a fare fatica, a soffrire, a dormire per strada.
Alla fine del viaggio, e del romanzo, Harold ritrova quello che aveva perduto. C'è il lieto fine, quello che lui e sua moglie meritano.
Vi è, purtroppo, una nota dolente: in alcuni punti il romanzo è un po' lento, la Joyce indulge nel descrivere il viaggio di Harold, inserendo alcuni elementi (a parer mio) non strettamente necessari.
Il romanzo rimane comunque consigliato, lettura leggera che non scade mai nel banale.
Nessun commento:
Posta un commento