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giovedì 8 marzo 2018

Sentimi - Tea Ranno

Centu uci 'n cuntu

Solitamente apro le recensioni - quando riesco a farne una - con la sinossi del romanzo presa da una libreria online, affinché chi mi legge possa farmi un'idea del romanzo di cui sto parlando. 

Pensare di aprire così anche le mie - poche - parole su Sentimi mi provocava una leggera sensazione di disagio, come se ci fosse un qualcosa di sbagliato, di svilente in quello che mi apprestavo a fare. Ciononostante, ho cercato lo stesso un paio di sinossi online e... no. 

No perché sono fredde, impersonali, sintetiche, legate a una storia, come se questa storia fosse importante nel suo essere tale, nella sua concretezza. 
E qui non c'è una trama concreta, non c'è una storia più importante delle altre, non c'è - o meglio, c'è ma non è rilevante - un fil rouge da seguire per capire ciò che Tea ci racconta. 

L'unica cosa concreta qui, e scusate se è poco, è la sofferenza delle donne. 
La violenza di cui sono vittime. Fisica e non, visibile e non.
Cento voci e un canto. 
Sono cento le anime di donne che si radunano attorno a Tea (ok, alla voce narrante...) per raccontarle la loro storia. Alcune di queste anime le conosciamo e le amiamo già, altre vorremmo abbracciarle appena cominciano a parlare, altre vorremmo spingerle lontane lontanissime appena capiamo di che pasta sono fatte, appena capiamo chi sono, e di cosa sono capaci. 

E' una lettura dolorosa, a tratti insostenibile, la violenza e il dolore ti portano istintivamente ad allontanare gli occhi dalla parola scritta, ma non è girandoci che troviamo la soluzione. 
Non possiamo scappare alla storia raccontata da quelle cento anime. Non possiamo chiudere gli occhi di fronte al dolore che tante sperimentano ogni giorno nella loro vita, sia esso causato da un uomo o da un'altra donna. 

Il male è presente, è forte, è protagonista. Il dolore è percepibile sulla pelle di noi che leggiamo. Si srotola, una parola dopo l'altra, una voce dopo l'altra, e vediamo quanto può essere lungo il filo di sofferenza che avvolge la vita di certe donne. 

Quest'ultima opera di Tea Ranno è - più delle altre, forse - pura poesia ed evocatività, oltre che amore. Amore verso il prossimo, verso chi soffre, ma soprattutto verso la poesia stessa, che sola può dar voce a quelle cento anime. 

Fatevi un regalo per l' marzo: leggete questo libro, e vogliatevi bene. 
E io, già che ci sono, ne voglio anche a Tea.