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domenica 13 dicembre 2015

Un uomo innamorato - Karl Ove Knausgård

Ho letto La morte del padre, primo volume dell'autobiografia di Knausgård, senza troppa convinzione. Mi piaceva, in alcuni punti mi affascinava, ma mi sembrava che perdesse il filo, che esagerasse coi dettagli.
Nonostante questo ho comprato anche il secondo volume, Un uomo innamorato, e ho chiesto a mia mamma di procurarmi il terzo, L'isola dell'infanzia, appena ho capito quanto il secondo mi piaceva.

Tra il lavoro "vero" e quello da freelance ho ormai poco tempo libero, e ci ho messo più di un mese a finire queste 650 pagine: negli ultimi giorni un provvidenziale raffreddore mi ha aiutata ad accelerare il ritmo della lettura.
E' uno di quei libri che si fatica a lasciare, che vorresti non finissero mai. Uno di quei libri che ti fanno desiderare di avere più tempo per leggere. Di poter rimanere a letto tutta la giornata a goderti tutta quella poesia, tutta quella vita.

In Un uomo innamorato Knausgård racconta scandaglia il sé stesso adulto, padre di tre figli. Racconta il rapporto, non del tutto sano, con la sua compagna. Racconta la sua vita di scrittore e si allontana dai boschi della Norvegia per arrivare a Stoccolma.
Karl Ove si conosce, forse troppo, in barba al monito μηδὲν ἄγαν. Si conosce e si mette a nudo, e si mostra in tutta la sua mediocrità. O supposta mediocrità? Non sappiamo mai quanto lui ecceda nello svalutarsi, ma la crudeltà con cui si autoesamina ci fa sentire meno soli nelle nostre piccinerie quotidiane. E' un'autoanalisi spietata, quella che l'autore compie su sé stesso. Che in qualche strano modo ci autoassolve dai nostri piccoli peccati. "Insomma, se lui ha il coraggio di dirselo posso dirmelo anche io e la chiudo qua".

Knausgård passa da un ricordo all'altro in una sequenza ininterrotta di eventi: non perde mai il filo e non lo perdiamo noi, che quando ci ritroviamo al punto di partenza, magari dopo 200 pagine, ci ricordiamo perfettamente dove ci aveva interrotto il racconto.

Insomma... è bello, bello, bello!

Leggerò subito il terzo volume? Non lo so. Forse no, per non rimanere troppo "sola" in attesa del quarto!


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