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giovedì 23 aprile 2015

Su LEGGERE A COLORI: Recensione di "La donna in bianco" di Wilkie Collins

Il 23 aprile è la giornata mondiale del libro e del diritto d'autore. Non vivendo più in Italia, non ho potuto partecipare all'iniziativa #ioleggoperché.

Anche da qui voglio dare un piccolo contributo a questa giornata. Come? Consigliando un libro. Non uno qualunque, però. Uno che mi ha rapita, che mi ha tenuta incollata alle pagine stupendomi e affascinandomi. Uno di un autore che mi ha condotta in un mondo lontano e mi ha fatto conoscere personaggi meravigliosi e odiosi, che mi hanno suscitato emozioni forti.

Su Leggere a colori trovate la recensione de La donna in bianco di Collins, edito da Fazi.


giovedì 9 aprile 2015

Come in una ballata di Tom Petty - Marco Recensireilmondo

Immagine presa da qui
No, non ho sbagliato a scrivere il titolo del post. Come recita la quarta di copertina di Come in una ballata di Tom Petty, "Marco Patrone si occupa, nella sua vita principale, di sviluppo prodotti bancari, finanziari e assicurativi. In questa vita principale, abita a Monaco.
Nella vita meno principale si fa chiamare Recensireilmondo, cura l´omonimo blog, con il proprio nickname parla di libri su Facebook e Twitter e pare divertirsi un sacco."

Io conosco Marco nella vita "meno principale", che per me è quella "principale", pertanto questo rimarrà sempre, nella mia testa, l'esordio del mio amico Recensireilmondo.

Scherzi a parte, leggere il libro di un amico è sempre un'esperienza interessante, che si affronta con un misto di aspettativa e "affetto". Per come conosco Marco, nella sua vita meno principale, il suo libro è esattamente come mi aspettavo. Credo che questa asserzione verrà capita solo dal suo autore, e forse nemmeno del tutto.
Mentre scrivo, sto ascoltato su YouTube qualcosa a caso di Tom Petty, giusto per farmi un'idea di cosa indichi il titolo del libro. Come se non bastasse, non conosco quasi niente del resto della musica citata nel romanzo e sono ignorante come una capra in materia di letteratura contemporanea, a differenza dell'autore. Questo limita, almeno parzialmente, e almeno credo, il mio giudizio sul libro. Probabilmente ci sono dei riferimenti che non sono in grado di cogliere.

Però mi è piaciuto tanto. Mi è piaciuto perché mi sembra che all'interno agiscano delle persone invece che dei personaggi. E la persona principale ci parla dello scollamento tra realtà e apparenza, fa (auto)analisi e (auto)critica lucida e spietata, con perfetta coscienza dei rischi che questo comporta. Ed è impossibile non riconoscersi, o non sentirsi perfettamente dentro le cose che Marco scrive.
Questo è un bel libro. Ci sono dentro cose, luoghi, viaggi, persone vere, piccinerie travestite da atti generosi e non dite che voi non ne fate.
Avevo voglia di consigliarvelo.
E poi, queste sono sicuramente probabilmente le poche righe più assurde sul suo romanzo che Marco potrà leggere, e io non potevo tenerle per me.