Siccome il mio ultimo post ha suscitato, su una pagina Facebook, un dibattito abbastanza acceso, e sono stata accusata di aver generalizzato, non nelle intenzioni ma nella forma, vorrei chiarire.
Questo blog è dedicato a un argomento "serio": i libri, e la cultura. Ma esaminati attraverso una lente particolare: la MIA personale lente e, di conseguenza, le mie opinioni e il mio pensiero.
Credo che mi segue da tanto non abbia avuto difficoltà a cogliere e condividere, o non condividere, quanto ho scritto, soprattutto perché conosce il mio modo di esprimermi.
Io non ho mai inteso generalizzare e affermare che tutte le persone che hanno alle spalle, o portano avanti, studi classici, siano incapaci di esprimere un giudizio autonomo su un "mostro sacro" della letteratura.
In particolare, il "periodo incriminato", accusato di essere generalizzante, è quello in cui scrivo che "in noi che abbiamo fatto studi classici (...) è invece vivo una sorta di timore..": in questa frase ho, effettivamente, omesso qualsiasi aggettivo o avverbio che potesse ricordare al lettore che si trattava di una mia opinione, e che soprattutto non mi stavo riferendo a tutti coloro i quali hanno compiuto un particolare - e meraviglioso - percorso di studi. Non li ritenevo necessari, in quanto quel periodo si andava a incastonare in mezzo ad altri che dichiaravano palesemente la mia volontà a non generalizzare.
Ad ogni modo, mi scuso con chi non ha colto il messaggio: mi spiace di essere stata poco precisa, demandando al lettore il compito di cogliere il "succo" del mio messaggio. Messaggio che ho voluto esprimere secondo il mio stile personale, serio ma non troppo, allegro e autoironico. Stile al quale non voglio rinunciare, perché è vero che questo blog raggiunge parecchie persone, ma è anche vero che rimane "mio".
Detto questo, a chi è approdato ieri, o oggi, su questo blog, va il mio più caloroso benvenuto. Sentitevi liberi di commentare, dibattere, litigare e polemizzare (non troppo!) sia nei commenti sia sulla pagina Facebook del blog. Unica regola: la buona educazione e il rispetto reciproco.