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sabato 11 gennaio 2014

Recensione: Il vero volto - Lanfranco Pesci

Sinossi (fornitami dall'autore): Durante una tranquilla notte, i teli che hanno fatto parte del corredo sepolcrale di Cristo vengono trafugati dalle cattedrali in cui sono custoditi da secoli. Dietro i furti, lo zampino di una misteriosa setta che decide di farli analizzare in gran segreto per svelare il mistero che avvolge la Sacra Sindone. Il Gran Maestro dell’Ordine dei Templari richiama al castello i suoi uomini migliori per mettersi sulle tracce dei teli scomparsi. Tutti iniziati all’arte degli assassini, addestrati alle pratiche dello spionaggio e del sapere esoterico. Aiutati da Lamech, ex mercenario convertitosi a spia papale e ostacolati da Sigmund, un enigmatico negromante straordinariamente affascinato dai reperti di Girolamo Segato, i protagonisti raggiungono il luogo in cui sta per consumarsi un incredibile e macabro sacrificio. La profezia di Nostradamus sta per avverarsi. Alcuni medici e studiosi vengono rapiti e chiamati a comporre un team ad hoc con il solo obiettivo di scoprire la verità sui Sacri Teli. Le ricerche portano ad una conclusione del tutto inaspettata: la Sacra Sindone è autentica, ma con essa, anche tutti gli altri teli. Inganni, tradimenti e colpi di scena si susseguono in un romanzo che vede come teatri degli scontri alcuni tra i più suggestivi luoghi d'Europa. Riusciranno mai, i protagonisti, a riconsegnare le Sacre Reliquie ai legittimi proprietari? Sarà pronta l’umanità a scoprire attraverso quale processo si è formata l’immagine impressa sul più venerato e osannato telo sepolcrale di Cristo? Ma ancora di più, sarà pronta l’umanità a scoprire qual è il nesso tra la Sacra Sindone e il famigerato Santo Graal? Solo la soluzione dell’enigma potrà dare una risposta, e questo dipende da te. 



Si tratta di un romanzo lungo, che esige una lettura attenta e concentrata, per non perdere nessun passaggio dell'enigma orchestrato.
La storia narrata muove da un eccellente punto di partenza, che incuriosisce subito il lettore: il romanzo, infatti, si focalizza su uno dei più grandi misteri di tutti i tempi, al quale l'autore arriva a proporre una soluzione; si tratta di un'ipotesi affascinante ma, non avendo le conoscenze adeguate, non entro nel merito della sua legittimità. 
Nell'intreccio, però, l'autore fa rientrare parecchi - forse troppi - elementi della nostra tradizione, rendendolo inevitabilmente un po' pesante e, a parer mio, troppo lungo: rimane ammirevole, tuttavia, la coerenza mediante la quale tutti questi elementi vengono collegati, segno di una grande conoscenza della storia e della cultura italiane e non solo. L'autore infatti non perde mai il filo del racconto, e nel finale ogni tassello trova il suo posto, anche se qualche coincidenza risulta, inevitabilmente, un po' forzata. 
Peccato, purtroppo, per lo stile: la narrazione è piatta e a tratti pesante, 
anche a causa delle continue chiarificazioni che l'autore si sente in dovere di fornire a chi legge, soprattutto al termine delle battute dei personaggi. Altra nota dolente è la punteggiatura: ci sono troppe virgole, e manca qualsiasi altra forma di correlazione / opposizione. 
A fare le spese di questo stile piatto, mediante il quale l'autore "spiega" e "racconta", ma non "mostra", sono i personaggi, che risultano privi di caratterizzazione e di approfondimento psicologico. Anche la storia, per quanto ben costruita, non risulta coinvolgente come meriterebbe.

In conclusione...lo consiglio agli appassionati di reliquie e di esoterismo, perché il testo è davvero interessante, ma non a chi si aspetta un thriller che tiene il lettore incollato alla pagina. 

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