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mercoledì 22 giugno 2016

Recensione: "I fiori rubati: la seconda indagine del commissario Livia" di Silvestra Sorbera

Trama (da Amazon.it): Due bambine scomparse, una strana signora che ama le margherite e il passato che torna dolorosamente nella vita del commissario Livia. Il lettore, seguendo la protagonista alle prese con il rapimento di due bambine di otto anni, entrerà nella sua vita, nella sua famiglia e scoprirà quanto curiosamente, a volte, gli eventi si intreccino.

I fiori rubati: La seconda indagine del commissario Livia è, dopo Vita da sfollati, il secondo lavoro di Silvestra Sorbera che leggo. Di Vita da sfollati mi aveva lasciato perplessa la brevità: ricordo che mi era sembrato di leggere la sinossi di un romanzo e non un racconto autonomo.
Durante la lettura de I fiori rubati ho avuto invece la sensazione che la scrittura dell'autrice fosse maturata: la trama è più strutturata, anche se la conclusione è leggermente incredibile.
Bella la scelta della Sorbera di dedicarsi a tematiche diverse e attuali, come la maternità mancata, il rifiuto di avere un figlio o il desiderio di averlo a tutti i costi: è proprio grazie a questa pluralità di temi che si ha la sensazione di leggere un lavoro che, anche se non può porsi a confronto con i più noti gialli italiani, ha una sua autonomia e una sua struttura.
Anche i personaggi principali - Livia, Angelo e Lorenzo - meritano la lode: hanno un carattere proprio, apprezzabile dai loro gesti e comportamenti. Sarebbe stato interessante vedere approfonditi anche i personaggi secondari.
Unico neo è, a parer mio, la conclusione, che risulta un po' affrettata.

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