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martedì 16 dicembre 2014

...Agli aspiranti scrittori

Post polemico. Lo dichiaro in partenza, così non ci sono problemi. Ho bisogno di sfogarmi.

Attualmente sto leggendo un ebook, per conto di un sito web con cui collaboro: per correttezza, non ho intenzione di nominare né l'autore né il titolo dell'opera.
L'opera, ovviamente autopubblicata, è semplicemente demenziale: abbondano gli errori grammaticali, ortografici, le concordanze sono sbagliate, oggetti da sempre maschili nel dizionario italiano sono magicamente diventati femminili. Sulla trama non mi pronuncio.
Non è la prima volta che mi ritrovo, per svariati motivi, a leggere "esordi" simili.
Ho sempre cercato di essere diplomatica, di tenere a bada il nervosismo, di passare, come si dice spesso oggi, oltre, di non guardare ciò che non mi piaceva. Adesso però mi sono stufata.

Oggi, più o meno tutti possono autopubblicare il proprio ebook. Perfetto. Il fatto che una cosa si possa fare non significa che siamo legittimati a farla. Scrivere è un lavoro serio, vero. Che richiede studio, attenzione, pratica. Ma soprattutto, a monte, serve UMILTA'. Un valore raro, che si va perdendo ogni giorno di più.
Prima di cominciare a scrivere il vostro ebook, cari aspiranti scrittori, posate la penna, spegnete il computer, fatevi un giro. Riflettete. Interrogatevi sulle vostre REALI capacità. Cominciate dalle basi: siete sicuri di conoscere la lingua italiana? Sapete che l'aspirapolvere fa "rumore" e non "versi"? Vi vengono le parole o dovete metterne altre tra virgolette, piegandone il significato a quello che volete dire?
Se non siete sicuri di questo, lasciate perdere, per favore. Un linguaggio "strano", inusuale, una trama "particolare" - che poi...chissà perché il 90% degli esordi (self) viene presentato come particolare - non copriranno il vuoto che c'è sotto. La grammatica, l'ortografia, la sintassi, non sono accessori obsoleti. Non voglio in questa sede parlare di intrecci banali o di trame insignificanti: mi voglio fermare al primo livello, per sottolineare la gravità del fenomeno. L'Italia è il Paese con più scrittori e meno lettori in Europa: mi pare grave.
Non tutti hanno qualcosa da dire. Non tutti, pur avendolo, sono in grado di dirlo.
Mi si potrebbe rispondere che... se non mi piacciono certi ebook, posso non leggerli. E' vero. Ma voi, esordienti che non passereste la prima prova di maturità, non danneggiate solo voi stessi. Danneggiate anche gli autori meritevoli che scelgono, per svariati motivi, la via del self publishing, perché nella mediocrità è sempre più difficile scavare. E non lo dico solo perché tra essi c'è un mio caro amico.

In conclusione: nello spazio laterale c'è scritto che sono disponibile a recensire materiale di autori esordienti. Lo sono ancora, ma ho deciso di smetterla con la tolleranza. Se il vostro "capolovoro" non è nemmeno scritto in italiano corretto - e lo sapete se non lo è, perché da troppi ho sentito dire che "non è la forma che conta" - fate che non mandarmelo, per favore. Io risparmierò tempo, e voi eviterete di avere una violenta stroncatura.

1 commento:

Federica ha detto...

anche io collaboro con un sito di recensioni e mi son finiti sotto gli occhi libri davvero tremendi. Solo poche volte ho trovato qualcosa di carino.
Tutti sognamo di scrivere quel libro che grazie al tamtam di internet diventa un bestsellers, ma ci vorrebbe l'umiltà di leggerli questi libri e scoprire quanta distanza c'è tra loro e quello che scriviamo. Si eviterebbero situazioni imbarazzanti