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mercoledì 19 febbraio 2014

Fine di una lettura - La montagna incantata

Ecco, ieri ho chiuso, sono arrivata al Finis Operis de La montagna incantata.
E' stato strano arrivare alla fine, appoggiarlo e sapere che non sarà più lì ad aspettarmi.
Sono una lettrice veloce, quindi è davvero raro che un libro arrivi a farmi compagnia per quasi un mese, come è successo con La montagna. 
Rispetto al mio ultimo post sul tema, le mie impressioni non sono cambiate. Ho letto con il consueto approccio emotivo, godendomi le lunghe digressioni, i dibattiti, le riflessioni. Riconoscendo qua e là riferimenti a qualcosa che ho studiato, sentendomi un po' meno ignorante.
Eh sì, perché questo è un libro che ti fa sentire ignorante, ma in senso buono. Ti viene voglia di approfondire, di rileggerne dei pezzi, di fare qualche ricerca supplementare, di piegare un angolo della pagina, di sottolineare con una matita rossa.

La mia edizione si chiude con la famosa lezione tenuta da Mann all'Università di Princeton: leggendola, credo che potrei capire qualcosa di più. Per ora non ne ho voglia, verrà il tempo di approcciarsi in maniera più sistematica a questa lettura.
Adesso voglio solo godermi questo senso di solitudine, lasciar andare i personaggi per la loro strada, salutare Hans per sempre. Scendere piano piano dalla montagna.
Non mi ha coinvolto come i Buddenbrok, o come i capolavori di Dostoevskij, o come Padri e figli: ma grazie al suo ritmo, o forse dovrei dire al suo tempo, è una delle letture più belle che abbia mai portato a termine.

In vista del futuro "approccio sistematico", se qualcuno di voi conoscesse uno o più saggi e me li volesse consigliare... grazie!

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