Google+

venerdì 29 settembre 2017

Recensione di "Il rumore del tramonto" di Chiara Brambilla

SINOSSI (da Amazon): Una lettera che unisce passato e presente.
La storia di Micol.
Un viaggio alla scoperta di quello che c'è in ognuno di noi.
Micol è una ragazza che non si fa coinvolgere dalla vita, vive come una spettatrice, senza diventarne mai protagonista.
Improvvisamente Sebastiano, il suo adorato nonno muore, e questo lutto la fa sprofondare in una cupa malinconia.
Ma ecco che suo nonno, che bene la conosceva e comprendeva la sua paura di vivere, le lancia una sfida.
Attraverso una lettere scritta pochi giorni prima di morire le invia degli indizi e le lascia una misteriosa chiave.
Che porta aprirà quella chiave?
E così Micol con suo fratello Alberto e sua sorella Carlotta inizia un viaggio alla scoperta della Maremma e di Pitigliano, scoprendo un passato doloroso che ha visto protagonista suo nonno durante la seconda guerra mondiale.
Chi è la misteriosa donna che torna dal passato e che conosceva Sebastiano?
Un viaggio che la farà crescere, che la farà innamorare, ma soprattutto che le insegnerà a credere sempre nella vita.

Capita, che mentre ci si trova nel bel mezzo di una lettura impegnativa (La pioggia deve cadere, di Karl Ove Knausgård), ci si lasci attirare da qualcosa di più semplice, più leggero, per trascorrere una giornata d'evasione, di relax. 
Ho scoperto l'esistenza de Il rumore del tramonto per caso, dalla pagina Facebook di un'amica che mi ha prontamente detto che forse non era il libro per me. 

In parte, effettivamente, non lo è. È un'opera prima e si vede. Al di là di alcuni grossolani errori che sono da attribuire ad Amazon che ha curato l'edizione finale, ci sono alcune imperfezioni grammaticali che andrebbero a mio avviso riviste prima della stesura di un nuovo romanzo. 
La trama è indubbiamente originale e appassionante: niente di quanto raccontato mi ha dato l'impressione di essere stato già visto o già letto.
Il rumore del tramonto è una sorta di romanzo di formazione: quella della protagonista Micol, che si vede quasi "costretta" dal nonno a prendere in mano la sua vita e a seguire, forse per la prima volta, la sua volontà. 
Il romanzo tratta anche della formazione - nel senso di crescita - di alcuni rapporti: quello di Micol coi suoi fratelli, con la madre, e con il suo nuovo fidanzato.
Nella trama e nell'introspezione psicologia dei personaggi non mancano le ingenuità: sarebbe bello se l'autrice si sforzasse, nel prossimo romanzo, di "mostrarci" maggiormente le emozioni e i sentimenti dei personaggi, senza sentire il bisogno di descriverceli. 


Il finale rimane - com'è giusto che sia - aperto: Micol deve ancora crescere, capire cosa vuole dalla vita, amare sé stessa prima di poter amare qualcun altro. 

Nessun commento: