Perché negli occhi di quella ragazzina si nasconde una rivelazione sconvolgente, un segreto lontano, forse lo stesso che Patrick avrebbe voluto rivelarle anni prima. E che forse adesso può far guardare Kate al futuro con occhi nuovi. Occhi pieni di luce e gioia, come quelli che brillano di fronte a una nuova alba.
Questo è il quinto libro per persone "normali", cioè non bambini e non studenti, che leggo in lingua tedesca. L'ho scelto perché il primo romanzo dell'autrice, letto anni fa in italiano, non mi era dispiaciuto. Va da sé già dalla copertina si capisce che non può essere un libro di grande spessore, ma del resto non posso ancora pretendere di leggere in tedesco le stesse cose che leggo in italiano.
Inoltre, tra le letture "importanti" serve una paura per rinfrescare il cervello e allora ho scelto di unire l'utile al dilettevole. Utile è stato utile, ho imparato un sacco di parole nuove e ho ripassato la grammatica, cosa che diversamente non faccio quasi mai perché mi annoia.
Però...che incubo! Non mi dilungo sulla trama perché non vorrei mai che nonostante questa recensione qualcuno di voi decidesse di leggere questo libro e si trovasse la sorpresa rovinata, ma giuro che secondo la mia prospettiva di questo romanzo della Harmel non si salva NULLA.
La protagonista, vedova dopo l'11 settembre, è da strozzare a mani nude. Abbiamo capito che tuo marito è morto, ma dopo tredici anni dovresti smetterla di sentirti in colpa perché sei ancora viva.
Kate non fa che piangere dall'inizio alla fine, anche quando dorme, ossia nei sogni nei quali è accanto all'amato Patrick e singhiozza disperata anche quando lui la trom... ehm, quando si amano.
Siccome nei suoi sogni c'è una bambina sorda, che pare essere sua figlia, decide di imparare la lingua dei segni e attraverso le nuove amicizie strette nell'ambiente si avvicina a una ragazzina che vorrebbe adottare. Eh già, perché la fortunella è anche sterile. Insomma, passa da una dipendenza affettiva all'altra.
Nel finale Kate si ripiglia un filino ma siamo sempre nell'ambito dell'inverosimile strappalacrime.
Nein Danke.
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